Lettura per le vacanze estive

 

 

 

 

 

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State buoni...

STATE BUONI…SE POTETE

(musical)

(a zárójeles részek nem érdekesek, a szereplőknek szóló utasítások)

CIRIFISCHIO - Non c’è nessuno….  (si guarda intorno poi prende il calice in mano e in punta di piedi si avvia ad uscire)

DON FULGENZIO: (entra dalla parte da cui sta uscendo Cirifischio) Che fai? Fammi vedere che hai in mano...! O che c’hai? Hai rubato ?!

DON FULGENZIO: Al Ladro! Al Ladro prendetelo! Guardie!  (e Don Fulgenzio gli corre dietro continuando a chiamare aiuto una volta uscito di scena). 

 

Voci fuori campo: Don Fulgenzio - Cirifischio - le Guardie:

Eccolo lì! Ora lo chiappo io! Monsignore lo fermi lei quando passa! E so’ zoppo! Rincorrilo! Attento al gatto! “Miiaaaaaaooooo”! “Bau Bau Bau”! Guarda di là! E’ scappato!…… (Silenzio)

Durante le grida fuori campo entrano Don Filippo ed i ragazzi con  i “viandanti e i pellegrini" e si siedono nell’oratorio.

 

Entra Cirifischio e chiede aiuto a Mastro Jacomo che, senza dire niente, si mette un dito sulla bocca e indica l’oratorio. Cirifischio si avvicina entra in chiesa:

CIRIFISCHIO: Chiedo diritto d’asilo!

DON FILIPPO: E tu chi sei?! Il fante di coppe?!

CIRIFISCHIO: No, so’ Cirifischio.

DON FILIPPO: E quella pisside è tua?

CIRIFISCHIO: Beh, siccome quando mamma è morta, … ha lasciato tutto alla chiesa, … io mi sono ripreso la mia roba!

DON FILIPPO: Ah, ti sei risarcito! Uhm… bravo!

CIRIFISCHIO: Vabbè l’ho rubata.

DON FILIPPO: Ah vieni, mi vuoi aiutare? Uhm…?

CIRIFISCHIO: Ma chi sono tutti questi vecchi?

DON FILIPPO: Beh vecchi, … stranieri, … gente che viene da ogni parte del mondo, pellegrini che arrivano a Roma, vedi?! Con tutti i piedi rotti!

CIRIFISCHIO: Bleah!

DON FILIPPO: Ma che fai ti schifi?! Rubi e ti schifi di questi poveracci?!… rottami, … derelitti del grande naufragio della vita? Ma lo sai che aiutare i poveri è come accogliere Gesù?! Uhm…?! Noi siamo la “Confraternita della Trinità dei Pellegrini e dei Convalescenti”!

CIRIFISCHIO: Ma voi chi?

DON FILIPPO: Noi: io e … è una cosuccia che ho inventato io!

CIRIFISCHIO: E voi chi siete?

DON FILIPPO: Filippo Neri.

CIRIFISCHIO: Ma non siete romano!

DON FILIPPO: Perché si sente?! Sono nato a Firenze   (batte le mani e si rivolge ai ragazzi)  Voi! Andate a giocare con gli altri ragazzi!   (Escono i bimbi, poi dice rivolgendosi ad un mendicante)  Ti faranno male le piaghe ma l’appetito non ti manca eh?!

CIRIFISCHIO: Sì, … ma siccome mi stanno correndo a presso, … non si potrebbe chiude la porta?!

DON FILIPPO: Eh no! Qui la porta non si chiude mai, … sempre aperta, giorno e notte, … così se entra qualcuno non esce più! Rimane intrappolato! Prigioniero!

CIRIFISCHIO: Dalla porta aperta?!

DON FILIPPO: E’ naturale!

Voci fuori campo: Don Fulgenzio - Guardie

Entrano in scena. Nel frattempo Don Filippo veste Cirifischio da chierichetto e prepara il calice

GUARDIE : (rivolgendosi a Mastro Jacomo) Avete visto un ragazzo con una pisside in mano?

MASTRO JACOMO: Io sì, io sì che l’ho visto! E’ entrato proprio ora lì dentro, ma lo potete arrestare lo stesso, è una chiesa sconsacrata! C’è un prete, … ma ha del pazzo, … venite …

(escono Don Filippo e Cirifischio dall’oratorio: Don Filippo con il calice allestito per la comunione e Cirifischio vestito da chierichetto, si incontrano con il “gruppetto”)

 

DON FILIPPO: Oh! (uscendo)  Don Fulgenzio! Grazie ancora! Dovevo portare il viatico ad una vecchietta moribonda e non sapevo dove metterlo! Se non me la prestavate voi! … Perché noi qui … come dite voi a Roma …”non c’avemo manco l’occhi pe’ piagne”.

Andiamo va … ah a proposito (indicando Cirifischio) ma vi ha almeno ringraziato?

DON FULGENZIO: Ma chi?!

DON FILIPPO: No perché questo è capace che ha preso la pisside e non vi ha detto niente.

DON FULGENZIO: E proprio così ha fatto!

DON FILIPPO

(rivolgendosi a Cirifischio) Hai sentito eh! … E’ perché è ignorante, … bisogna aver pazienza, … sono ragazzi. Comunque ve la riporto io domani. Grazie ancora. Andiamo.

DON FULGENZIO: Don Filippo!…

DON FILIPPO: Sì?

DON FULGENZIO: Ma voi siete proprio sicuro che io ve l’ho prestata?!

DON FILIPPO: Certo! Ma se non ve lo ricordate non preoccupatevi! … anch’io dimentico tutto! Sarà l’età (fra i denti a Cirifischio) Cammina.

M° JACOMO: (rivolto a Don Fulgenzio)  Ha ragione, sarà l’età…!

Escono tutti tranne Don Fulgenzio che canta

 

SCENA N. 2

 

DON FILIPPO: Tu nemmeno immagini il pericolo che hai corso! … in chiesa da me non c’è il diritto d’asilo!

CIRIFISCHIO: Allora che m’ha detto il fabbro davanti a voi?!

DON FILIPPO: Mastro Jacomo? Tu non devi mai dare retta a Mastro Jacomo, hai capito?! Perché quello se dice buongiorno, vuol dire che è notte. Anzi non ci devi neanche parlare, … è chiaro?!

Don Filippo e Cirifischio passeggiano per la scena seguiti da Spiridione  che li accompagna suonando uno strumento (chitarra, flauto, …).

DON FILIPPO: Vieni si va dagli altri ragazzi  

(E si portano nell’angolo dell’Oratorio e in mezzo a tutti i ragazzi)

DON FILIPPO: Oh, ora Buzzichetta, che conosce le storie dei Santi, ci racconta quella del santo di oggi..su

BUZZICHETTA: Oggi è il 23 aprile, nel calendario cristiano ricorre la festa di San Giorgio e il drago.

DON FILIPPO: No Buzzichetta, solo San Giorgio, il drago non ricorre!

BUZZICHETTA: Va beh, …

DON FILIPPO: Come va beh?!

BUZZICHETTA: C’era un San Giorgio che era cavaliere, che andava spesso per il mondo e andò a finire in un paese dove c’era una pozzanghera con un drago a mollo. E questo drago ammazzava la gente con le fiatate, proprio così (e dà una fiatata a una bambina).

LIVIA: O Don Filippo, Buzzichetta m’ha dato una fiatata!

DON FILIPPO: L’ha fatto per esempio!

ILARIA:  Allora se il drago scurreggiava?

LORENZO G: Ammazzava la gente proprio così (alza le gambe e scureggia [usare petofono])

BUZZICHETTA: Ammazza oh!

GIULIA B: Don Filì, Venticello ha scurreggiato!

DON FILIPPO: Abbiamo sentito!

ANNA D: Ma no, l’ho fatto per esempio!

DON FILIPPO: Zitto e ascolta!

BUZZICHETTA: Ma allora il re per tenello lontano dalle mura, gli mandava sotto uomini e donne del paese … ma il drago, … una fiatata per uno, … (dà una fiatata a Bimbo5.)

GIULIA D: Ammazza, quanto ti puzza ‘r fiato!

BUZZICHETTA: Alla fine erano rimasti solo la principessina e il re; ma per il re era uguale per tutti, gli mise un mantello di velluto e l’abbandonò in pizzo alla pozzanghera per farla mangiare dal drago.

CIRIFISCHIO (che se ne stava in disparte):  Magari!!

BUZZICHETTA (dà uno schiaffo a un ragazzo) O ma mi stai a sentì?! Quand’ecco San Giorgio a cavallo a spron battuto, …

DARIO: Don Filì, Caccoletta m’ha pisciato sulla scarpa.

GIOVANNI (Caccoletta): Non è vero mi so pisciato addosso da me per la paura! (i ragazzi ridono)

DON FILIPPO: Buoni, buoni! State buoni se potete.

JASMINE.:    Tutto il resto è vanità   (risata generale)

BUZZICHETTA: Appena il drago schizza fuori, San Giorgio gli mise una museruola e gli legò una corda intorno al collo e ritornò al paese in groppa alla principessa.

GIULIA B   Come in groppa alla principessa?

DON FILIPPO: E va beh s’è sbagliato, … ma come sei intollerante eh!

BUZZICHETTA:  Per cui il re gli dice: “O San Giorgio, mo bisogna che te la sposi, almeno vivrete felici e contenti per tutta la vita!”

GIULIA B.:  (a Don Filippo) A oh! Ma che ci sta a raccontà le favole?

DON FILIPPO   (con un dito sulla bocca):  Sch! Siediti, fammi sentire il seguito. Vai avanti Buzzichetta.

BUZZICHETTA: San Giorgio invece non poteva prendere moglie perché era un Santo e gli altri erano munsulmani. Allora andò a prendere un secchio d’acqua santa e li sbatezzò tutti nel nome del Padre, del Figliolo e dello Spirito Santo.

DON FILIPPO e TUTTI I RAGAZZI (in coro):  Amen.

BUZZICHETTA: Come so’ andato?

DON FILIPPO:  Bene, benissimo, l’hai raccontata con molto sentimento, sei riuscito anche a umanizzare il drago, bravo.

BUZZICHETTA:  Domani dico quella di San Fedele.

GLAUCO:  No tu domani vai a fan culo per piacere!

(GLAUCO e un altro Bimbo si azzuffano, tutti urlano restando al loro posto e facendo il tifo)

DON FILIPPO: Fermi! Ma possibile che finisce sempre così! (pausa)  State buoni, buoni se potete! Fermi,… no, va beh io me ne vado fuori a prendere un po’ d’aria.   (e si mette da una parte i bimbi si dispongono a cantare)

VANITA’ DI VANITA’ (Spiridione+Bimbi+Coro)

 

Vai cercando qua, vai cercando là,
ma quando la morte tri coglierà
che ti resterà delle tue voglie?
Vanità di vanità.

Sei felice, sei, dei pensieri tuoi,
godendo solo d'argento e d'oro,
alla fine che ti resterà?
Vanità di vanità.
Vai cercando qua, vai cercando là,
seguendo sempre felicità,
sano, allegro e senza affanni...
Vanità di vanità.

Solista                             Se ora guardi allo specchio il tuo volto sereno
non immagini certo quel che un giorno sarà della tua vanità.


Tutti                                   Tutto vanità, solo vanità,
vivete con gioia e semplicità,
state buoni se potete...
tutto il resto è vanità.
Tutto vanità, solo vanità,
lodate il Signore con umiltà,
a lui date tutto l'amore,
nulla più vi mancherà.

Musica

Tutto vanità, solo vanità,
lodate il Signore con umiltà,
a lui date tutto l'amore,
nulla più vi mancherà.

 

Soliste                            Se ora guardi allo specchio il tuo volto sereno
non immagini certo quel che un giorno sarà della tua vanità.

Tutti                                   Tutto vanità, solo vanità,
vivete con gioia e semplicità,
state buoni se potete...
tutto il resto è vanità.
Tutto vanità, solo vanità,
lodate il Signore con umiltà,
a lui date tutto l'amore,
nulla più vi mancherà.

 

Lallalallala, lallalallala……

Durante la canzone Don Filippo gioca a “Gambazoppa”. Finita la canzone i bimbi escono

 

SCENA N. 3

Termina la canzone, la luce si concentra sull’angolo di Mastro Jacomo, Don Filippo si porta verso questa parte della scena

 

DON FILIPPO: “Sentito, sono angeli. (poi pausa e chiede)  Mastro Jacomo, com’è che voi fate sempre le pentole e mai i coperchi?!”

Mastro JACOMO“Bah, certo che è curioso! O com’è?!”   

e poi canta

 

CIRIFISCHIO: Sì ma se un ci danno niente che si mangia?

DON FILIPPO:  Beh niente.... Fate la carità. Qui non risponde nessuno! Fate la carità. Oh, Oh quell’omo, fate la carità, a casa ho dieci bocche fameliche....

VECCHIETTO ALLA FINESTRA:   Ma come siete prete e avete dieci figli?!

DON FILIPPO: Dieci anime abbandonate che abbisognano di tutto, … “bastardelli di casa Proietti” come dite voi a Roma. Disgraziati come me, come lui!

CIRIFISCHIO: Oh, lui chi??

DON FILIPPO (Dà uno scapellotto a Cirifischio):  Sta’ zitto! Buttate giù  (e apre la sacca)

VECCHIETTO ALLA FINESTRA: Vi posso buttare quello che ho mangiato oggi?

DON FILIPPO:  Quello che vi è avanzato per noi ci basta.

VECCHIETTO ALLA FINESTRA: Parate il sacco, eh ....

DON FILIPPO: (Rivolto a Cirifischio)Eh, hai visto, abbiamo rimediato. (rivolto al vecchio) Pronti!

VECCHIETTO ALLA FINESTRA  (Il vecchio rovescia un vaso di cacca) Ecco fatto!

DON FILIPPO: E’ quello che avete mangiato oggi?

VECCHIETTO ALLA FINESTRA:  L’ho rifatto proprio adesso! Ah, ah, ah!

DON FILIPPO:  Dio ve lo renda centuplicato....!

 

Arriva il capo delle guardie con i suoi uomini

GUARDIA VINCENZO:  Altolà fatevi riconoscere! 

CAPO DELLE GUARDIE:  Zitto te, il capo so’io! Altolà, fatevi riconoscere! 

GUARDIA JACOPO   Che c’avete nel sacco?

CAPO DELLE GUARDIE  Zitto te, ho detto il capo so’io!  Che c’avete nel sacco?

DON FILIPPO:  Niente   (e nasconde il sacco)

GUARDIA JACOPO  Refurtiva?!  

CAPO DELLE GUARDIE: Le domande la faccio io! Refurtiva?!

DON FILIPPO:  Noo!

GUARDIA JACOPO: Fa’ vedè!

CAPO DELLE GUARDIE:  Allora sei duro..!  Ir capo so’ io! ......Fammi vedè!

DON FILIPPO:  No, … è che …

CAPO DELLE GUARDIE: (con tono alterato)   Fammi vedè!!

DON FILIPPO: E, … e va beh   

CAPO DELLE GUARDIE:  (rivolto alle altre guardie)    Er capo so’ io e controllo io!

DON FILIPPO  (nel mentre il capo delle guardie introduce la mano)   Non è mia, me l’hanno data in elemosina.

(attimo di pausa-imbarazzo: il capo delle guardie si annusa la mano di fronte al pubblico)

CAPO DELLE GUARDIE: E vi danno la merda?

DON FILIPPO: Eh ma mica tutti! D’altra parte mica si può pretendere...! Ognuno dà quello che ha!

 

Carissimi,

il compito finisce qui!